Grazie ai progressi della ricerca scientifica, la gestione della leucemia linfatica cronica è molto migliorata nel corso degli ultimi anni e oggi abbiamo a disposizione numerosi trattamenti che risultano sempre più efficaci. (1)
Ciò non toglie che l’avvio di una terapia antitumorale è sempre un momento psicologicamente delicato: si possono vivere incertezza, preoccupazione, paura.
In effetti: (2)
Ancora una volta è però importante non arretrare, essere colonna di se stessi, ma anche essere capaci di chiedere agli altri di essere la nostra rete di protezione.
Oggi sono disponibili numerosi farmaci per il trattamento della leucemia linfatica cronica che sono in grado non solo di ottenere un efficace controllo nel tempo della malattia, prolungando così la sopravvivenza del paziente, ma anche di migliorare la qualità di vita delle persone. (1,3)
LA SCELTA DEL TRATTAMENTO
Lo specialista sceglie il trattamento più adatto al malato in base alle caratteristiche specifiche della malattia (stadio, presenza di sintomi, presenza di mutazioni genetiche o cromosomiche), all’età della persona e alla presenza di eventuali altre patologie. (4)
L’INIZIO DEL TRATTAMENTO
Una volta scelto il trattamento, il medico illustra al paziente il percorso da intraprendere, quindi il modo di somministrazione (se si tratta di una terapia orale o se richiede delle infusioni), il numero e la frequenza delle somministrazioni, i possibili effetti collaterali e, se necessarie, le strategie da attuare prima, durante e dopo la terapia.
Inoltre, nel corso del trattamento vengono programmate visite di controllo per valutare l’andamento della situazione, anche in base a quanto riportato dal paziente.
Tutto ciò consente alla persona con leucemia linfatica cronica di iniziare a riappropriarsi di quel «dopo» che la diagnosi ha reso inizialmente incerto e confuso.
LA FINE DEL TRATTAMENTO
Al termine della terapia viene programmato il periodo di monitoraggio (follow-up) durante il quale esami e visite permettono di valutare se la malattia si mantiene sotto controllo o se è opportuno intervenire con una nuova terapia.
Tra i principali timori legati all’inizio di un trattamento antitumorale vi è la sensazione di perdere il controllo sulla propria vita perché non si sa cosa ci aspetta, ma anche la paura di dover soffrire di nausea e vomito o di provare stanchezza e quindi non poter continuare a svolgere le normali attività quotidiane. (2)
Per affrontare al meglio questa importante fase della vita, tuttavia, si possono attuare alcune semplici strategie: (2)
FONTI: