L’uso delle cellule CAR-T è una delle strategie terapeutiche più recenti e innovative per il trattamento delle malattie oncologiche. Si tratta di una forma di immunoterapia che utilizza un particolare tipo di cellule del sistema immunitario dette linfociti T, che vengono modificate geneticamente in modo da diventare capaci di riconoscere e distruggere le cellule tumorali.1a
L’uso delle cellule CAR-T è estremamente efficace contro il cancro: consente di ottenere la remissione completa anche in pazienti con malattia molto grave e che può persino risultare curativa per la LLC.1d,2a
I linfociti T sono cellule del sistema immunitario incaricate di riconoscere sostanze estranee all’organismo e potenzialmente pericolose, dette antigeni. Una volta trovato l’antigene, i linfociti T segnalano la sua presenza ad altre componenti del sistema immunitario, che si attivano per distruggerlo.3a
Per individuare questi antigeni, i linfociti T sono dotati di recettori: ogni recettore si può collegare solo a un particolare antigene, con un meccanismo chiave-serratura. Se il linfocita T non possiede il recettore giusto, non può riconoscere l’antigene e attivare il sistema immunitario. 3c
Sulla superficie delle cellule tumorali sono spesso presenti antigeni specifici, non posseduti dalle cellule sane dell’organismo: per questo motivo è possibile utilizzare i linfociti T per riconoscere e distruggere in modo mirato le cellule tumorali. 3b
La terapia CAR-T consiste nel prelevare i linfociti T del paziente e modificarli in laboratorio, fornendo loro il gene necessario a produrre il recettore capace di riconoscere un particolare antigene tumorale. Nel caso della leucemia linfatica cronica l’antigene scelto è una proteina detta CD19. I linfociti T così modificati vengono poi somministrati al paziente affinché svolgano la loro azione antitumorale. 3d
Nell’Unione Europea, e di conseguenza anche in Italia, le terapie CAR-T sono destinate a persone con alcune forme di linfomi e di leucemie acute per le quali i normali trattamenti (come la chemioterapia o il trapianto di cellule ematopoietiche) non sono stati efficaci.1b
Tuttavia, anche i pazienti con altri tipi di malattia oncologica (compresa la LLC) possono accedere alla terapia CAR-T entrando in uno studio clinico. 1b
Di recente l’ente governativo statunitense che regola l’uso dei farmaci (la Food and Drug Administration) ha autorizzato per la prima volta una terapia CAR-T per il trattamento della LLC;4a è possibile, quindi, che anche l’Agenzia Europea per i Medicinali presto prenda presto una decisione simile.
In ogni caso, però, la terapia CAR-T resterà ancora un trattamento riservato ai pazienti più gravi, nei quali le terapie tradizionali non abbiano dato i risultati sperati. Questo perché l’uso delle CAR-T, nonostante la sua elevata efficacia, è un trattamento estremamente complesso da gestire, che può causare eventi avversi anche gravi e del quale non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine.1d,c
La terapia CAR-T richiede una procedura lunga e complessa, che può durare anche diverse settimane. Ecco le fasi da cui è composta.
La raccolta dei linfociti T dal sangue del paziente è effettuata con una procedura detta leucaferesi: il paziente resta sdraiato o seduto su una poltrona con lo schienale inclinato per 2-3 ore e il suo sangue viene fatto passare in una particolare apparecchiatura che estrae i linfociti T.3e
I linfociti T del paziente vengono inviati a un laboratorio dove in essi viene inserito il gene del recettore per uno specifico antigene tumorale. Diventano così cellule CAR-T, che vengono fatte crescere e moltiplicare fino a ottenerne un numero adeguato al trattamento. Questa fase può richiedere diverse settimane. 3e
Le cellule CAR-T vengono somministrate al paziente mediante un’infusione (una procedura simile a una trasfusione di sangue). Prima in genere viene somministrata una chemioterapia, con l’obiettivo di ridurre il numero delle altre cellule immunitarie del paziente e aumentare la probabilità che le CAR-T si attivino per combattere il cancro. 3e
Dopo la somministrazione delle CAR-T, i pazienti restano in ospedale per alcuni giorni, durante i quali il loro stato di salute viene monitorato per identificare e trattare tempestivamente eventuali eventi avversi. Una volta dimessi, nelle quattro settimane successive dovranno tornare regolarmente in ospedale per visite di controllo.1e
Le terapie CAR-T sono molto efficaci, ma possono dar luogo a eventi avversi anche molto gravi che, come abbiamo visto, richiedono che il paziente venga monitorato con attenzione per diverse settimane dopo il trattamento.
Il più comune evento avverso causato dalle CAR-T è la sindrome da rilascio di citochine, una seria forma di infiammazione che può dare sintomi come febbre, abbassamento della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca, brividi e riduzione dell’ossigeno nel sangue.1e
Le terapie CAR-T possono anche avere gravi effetti sul sistema nervoso, provocando sintomi come alterazione dello stato di coscienza, tremore, incapacità di esprimersi o di comprendere le informazioni ricevute. Fortunatamente si tratta quasi sempre di effetti transitori, che migliorano col tempo e con le terapie adeguate. 1e
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