La biopsia del midollo osseo è uno degli esami effettuati per la diagnosi della leucemia linfatica cronica (LLC) e per valutare la risposta della malattia ai farmaci utilizzati. È un esame che permette di ottenere molte informazioni sulla LLC, ma non viene effettuato necessariamente in tutti i pazienti.
Il midollo osseo è un tessuto presente all’interno delle ossa che ha il compito di produrre le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine). A differenza di quanto si possa pensare, l’osso non ha una struttura compatta; se osservato al microscopio ricorda più una spugna, con moltissime piccole cavità. All’interno di queste cavità sono presenti cellule staminali capaci di trasformarsi, attraverso un processo di crescita e maturazione, in tutte le cellule del sangue. Nel midollo osseo è infatti possibile osservare cellule del sangue in tutte le fasi della loro maturazione; in caso di LLC esso conterrà un numero eccessivo di linfociti B immaturi. Inoltre, nel midollo osseo sano è presente anche un gran numero di cellule adipose.1a
La biopsia del midollo osseo consiste nel prelevare un campione di tessuto dall’interno della parte posteriore dell’osso del bacino o da un altro osso, per analizzarlo in modo approfondito. 2a
In genere viene effettuata insieme a un aspirato midollare, ovvero al prelievo della parte liquida del midollo osseo.2a
Secondo le linee guida della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) la biopsia del midollo osseo deve essere effettuata per confermare la diagnosi di LLC quando l’esame dei linfociti presenti nel sangue non dà risultati certi.3a
Sempre secondo ESMO, effettuare la biopsia del midollo osseo prima dell’inizio del trattamento e dopo quest’ultimo è consigliabile, ma non essenziale.3b Tuttavia avere a disposizione i risultati di biopsie eseguite prima e dopo la terapia può aiutare i medici a capire quanto quest’ultima sia stata efficace.3b,c
La biopsia del midollo osseo e l’aspirato midollare sono esami che richiedono pochi minuti per essere eseguiti (circa 20 in totale considerando la preparazione, l’anestesia e l’esame vero e proprio). 4a
La persona sottoposta all’esame dovrà sdraiarsi sul fianco, con le ginocchia piegate verso la pancia, oppure a pancia in giù. Il medico poi individuerà il punto del prelievo, che si trova nella parte alta del gluteo, ed effettuerà un’iniezione di anestetico. In caso di aspirato midollare, il medico inserirà un sottile ago all’interno dell’osso, fino a raggiungere il midollo. Con una siringa collegata all’ago verrà quindi aspirata la parte liquida del midollo da sottoporre ad esame.4b
In caso di biopsia vera e propria è possibile che il medico debba effettuare un’incisione di pochi millimetri sulla pelle, utilizzando un bisturi, per facilitare l’introduzione dell’ago per il prelievo, che è di dimensioni maggiori rispetto a quello usato per l’aspirato midollare.4c,2b Grazie a questo ago sarà possibile prelevare un minuscolo cilindro di osso contenente al suo interno il midollo.4c
Una volta concluso il prelievo, un infermiere premerà per alcuni minuti sulla zona interessata e applicherà una medicazione. In caso di biopsia è possibile che venga utilizzato del ghiaccio sintetico posto sopra la medicazione per ridurre il sanguinamento.4d
La biopsia del midollo osseo e l’aspirato midollare sono esami che possono provocare un certo fastidio, ma il dolore di solito non è intenso. In caso di aspirato midollare è possibile avvertire un lieve bruciore causato dall’iniezione dell’anestetico, un pizzicore causato dall’inserimento dell’ago e un piccolo strappo doloroso nel momento dell’aspirazione della parte liquida del midollo. La biopsia invece può essere un po’ più fastidiosa, perché richiede al medico di spingere con una certa forza l’ago all’interno dell’osso. È importante ricordare però che ogni persona ha una soglia del dolore differente e lo stesso esame può risultare più o meno doloroso in soggetti diversi.4e
L’esame al microscopio della parte liquida del midollo osseo permette di valutare in che percentuale sono presenti le varie cellule del sangue nei diversi stadi di maturazione. Negli individui sani queste cellule sono presenti in percentuali ben definite, che cambiano in caso di malattia. In caso di LLC, per esempio, la percentuale di linfociti aumenta dal 17% (considerato normale) fino a superare il 90%.1b
I linfociti della parte liquida del midollo osseo possono essere sottoposti a ulteriori esami, per raccogliere diverse preziose informazioni sulla LLC. Questi esami sono: 1c
Il campione di midollo osseo prelevato durante la biopsia viene osservato al microscopio per studiarne la struttura, che può fornire informazioni sul livello di aggressività della LLC.1d
Bibliografia