L’anemia è una condizione nella quale il numero di globuli rossi del sangue è più basso del normale.1a I globuli rossi hanno il compito di trasportare l’ossigeno a tutto l’organismo2a e la loro carenza provoca stanchezza, debolezza e mancanza di fiato.1a
L’anemia è una delle possibili conseguenze della leucemia linfatica cronica (LLC) e la sua importanza è confermata dal fatto di essere inserita tra i criteri considerati da entrambi i sistemi di stadiazione utilizzati per questa malattia (Ray e Binet).3a
I globuli rossi sono prodotti continuamente da cellule specializzate del midollo osseo. Nella LLC può succedere che i linfociti B leucemici sostituiscono queste cellule e il midollo osseo perda del tutto o in parte la capacità di produrre globuli rossi, dando luogo all’anemia.1b
Nelle persone con LLC l’anemia può essere anche dovuta dalla presenza di anticorpi anormali che provocano la distruzione dei globuli rossi. Questa particolare forma di anemia è detta anemia emolitica autoimmune e può essere provocata anche da alcuni farmaci utilizzati per il trattamento della LLC.4a
La diagnosi di anemia si effettua mediante un semplice esame del sangue. I parametri che vengono misurati sono la quantità di emoglobina (la proteina che i globuli rossi usano per trasportare l’ossigeno) e l’ematocrito (la percentuale di sangue formata dai globuli rossi).2a
Trattare l’anemia non è sempre necessario. In alcuni casi questa condizione si sviluppa lentamente e l’organismo riesce ad adattarsi a essa. Per questo motivo alcune persone possono avere bassi livelli di emoglobina o di ematocrito senza presentare i tipici sintomi dell’anemia.6a
Tuttavia, quando l’anemia è grave (ovvero quando i livelli di emoglobina scendono al di sotto degli 8 g/dl) in genere è necessario ricorrere a una trasfusione di globuli rossi. 6a
Se l’anemia è associata a carenza di ferro, come spesso succede alle persone con malattie oncologiche, è possibile somministrare integratori a base di questo minerale. Il ferro, infatti, è indispensabile per la produzione dei globuli rossi, in quanto è una componente essenziale dell’emoglobina. Tuttavia, bisogna assumere integratori a base di ferro solo se realmente necessario, poiché quantità eccessive di questo minerale possono danneggiare alcuni organi del corpo umano.6b
Il trattamento dell’anemia emolitica autoimmune, invece, richiede l’utilizzo di farmaci specifici che agiscono sul sistema immunitario. Tra questi ci sono i corticosteroidi, le immunoglobuline per uso endovenoso e l’anticorpo monoclonale terapeutico rituximab. In alcuni casi si può anche effettuare un intervento di splenectomia, ovvero di rimozione della milza.4a
Se però l’anemia emolitica autoimmune è un effetto collaterale di un farmaco, come spesso succede, interrompere il trattamento con il medicinale può migliorare molto la situazione.4a